Ci sono tagli di capelli che hanno fatto un'epoca. Uno di questi è il Bob.

Ai giorni d’oggi il Bob, caschetto in italiano, carré in francese, è uno dei tagli di capelli più apprezzati dalle donne che amano sperimentare nuovi look. 

Le sue origini hanno però un significato più profondo. Il bob fu creato nel 1909 a Parigi da Antoni, il primo hairdresser delle star, ispirandosi al taglio di Giovanna d’Arco, eroina francese, in quanto simbolo di coraggio e indipendenza femminile. Il rivoluzionario parrucchiere liberò le donne dalla schiavitù dei capelli lunghi e raccolti, che fino a quel momento erano considerati intoccabili.

Dall’altra parte del mondo, intanto, era il primo maggio 1920, quando the Saturday Evening Post pubblica un breve racconto dal titolo “Bernice Bob’s her hair”. Era la storia di una giovane donna dell’alta borghesia, che ingannata da sua cugina e con la complicità di un barbiere, si trovò con i capelli tagliati molto corti. Questo nuovo taglio non incontrò il consenso di chi la circondava: i ragazzi iniziarono ad evitarla, non veniva più invitata alle feste e si temeva che il suo nuovo taglio di capelli avrebbe provocato uno scandalo per la sua famiglia. Infatti, all'inizio del ventesimo secolo, le donne avevano ancora l'obbligo di portare i capelli molto lunghi raccolti in delle lunghe trecce e acconciature chignon. 

Questo finché non arrivarono le flapper che, con la loro mentalità ribelle, diedero inizio ad una vera e propria rivoluzione, liberandosi di usi e costumi che mortificavano il corpo delle donne.

Il modello imperante, che avrebbe poi definito un’epoca, diventò la donna che non disdegnava gli abiti maschili, sessualmente libera ed emancipata. I capelli si adeguarono a quel nuovo modello di femminilità, diventando corti. Il più noto taglio di capelli del periodo fu il Bob. Questo taglio fece la sua prima comparsa pubblica nel 1915 con la ballerina Irene Castle, molto famosa all’epoca, che tagliò i capelli corti per una questione di comodità.

Fu una folgorazione: tutti parlavano di quel nuovo taglio, ma soprattutto tutte lo volevano. 

I parrucchieri, però, si rifiutarono di tagliare i capelli alle clienti che accorrevano in massa a richiedere il taglio della Castle. Per loro era una richiesta scioccante, ma, in realtà, non avrebbero saputo neanche come fare, dato che durante tutta la loro vita professionale si erano semplicemente limitati a spuntare i capelli lunghi. Ma le flapper, invece di scoraggiarsi, trovarono subito una soluzione rivolgendosi ai barbieri che non si tirarono indietro.

Alla fine i parrucchieri dovettero cedere, soprattutto dopo che il taglio di capelli divenne il preferito dell’attrice icona del tempo Louise Brooks. Nel 1924 si contavano già 21000 saloni di parrucchieri, esclusi i barbieri, che erano entrati a far parte di questo business. Nel 1925 un articolo del Washington Post intitolato “effetti economici del bobbing” illustrava come i capelli corti avevano di fatto rivitalizzato l’industria della bellezza.

Alla fine della prima guerra mondiale a riportare in auge il caschetto fu la famosa stilista francese Coco Chanel, espressione di forza e femminilità dinamica e contemporanea.

Una donna che taglia i capelli è una donna che sta per cambiare vita. (Coco Chanel)

Nei decenni successivi, il bob viene dimenticato fino a quando nel 1963 il parrucchiere londinese Vidal Sassoon decide di reinterpretarlo con nuove geometrie, adattandolo alle richieste e alle esigenze di quegli anni.

Anche il fumettista Guido Crepax, ispirandosi proprio a  Louise Brooks, inventa nel 1965 il personaggio di Valentina, sex symbol dei fumetti. Il suo taglio, considerato scandaloso per i tempi, viene ripreso da Crepax non solo nello stile, ma anche nel significato. Il caschetto alla Valentina - capelli lisci e neri e frangia geometrica - diventa un must da sfoggiare con tutte le sue peculiarità ed è considerato tra i tagli più sensuali.

Il taglio a caschetto arriva anche nel nostro paese con Caterina Caselli che ne fa il proprio tratto distintivo, tanto da essere soprannominata “casco d’oro” proprio dal taglio realizzato per lei dai Vergottini.

Insieme alla Caselli, un’altra icona che contribuisce a rendere il Bob un’acconciatura trendy è Raffaella Carrà. Ma non è vero che il suo caschetto è rimasto sempre uguale dagli anni 70: il taglio ha avuto diverse evoluzioni pur rimanendo sempre fedele al suo stile; inizialmente leggermente bombato, in seguito con estremità in movimento e più dorato.

Ho sempre creduto che mantenere lo stesso stile fosse giusto, un modo per rendersi riconoscibile. (Raffaella Carrà)

Tanti piccoli cambiamenti che hanno permesso la nascita di un look mitico, portato anche fuori dall’Italia e ancora oggi copiato anche dalle più giovani.

Il taglio a caschetto continua ad affascinare anche a distanza di anni, consolidandosi tra le acconciature più amate e dalla forte annotazione femminile, fin dai tempi di Cleopatra ai giorni nostri.

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